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Simposio Ménière, com’è andata veramente a Roma

Simposio Ménière, di cosa hanno discusso professori e ricercatori

Il mondo della sanità alta, quella dei ricercatori e degli scienziati, oltre che dei Clinici di Prima Classe, si è ritrovato a Roma per il Simposio Ménière (17-20 ottobre 2015), di cui sono adesso disponibili gli abstract delle relazioni magistrali.

Visto dalla parte di chi questa malattia se la porta dietro, tanto o poco che sia, il Simposio avrebbe dovuto rappresentare un punto di riferimento certo e inequivocabile.

Ma è stato davvero così?

I lavori del Simposio Ménière a Roma

Onestamente prima del Simposio Ménière, quando era disponibile soltanto il programma definitivo, da paziente, non certo da esperto, ne ho preso visione, e devo dire che non vi ho trovato nulla che potesse darmi una mano nella gestione della patologia e dei suoi gravi corollari.

Simposio Ménière

Dando una scorsa agli abstract delle relazioni (prima eran noti solamente i titoli) non ho cambiato idea, se la cantano e se la suonano, ma di una vera svolta nella ricerca neppure l’ombra.

La gran parte riferiscono di sperimentazioni che credo nessuna rivista scientifica pubblicherebbe, con una coorte di 15-20 pazienti arruolati, e comunque soltanto per alleviare questa o quella fastidiosa espressione della patologia, non per andare al cuore del problema e trovare una soluzione.

Alcuni esempi delle relazioni al Simposio Ménière di Roma

Cito soltanto due esempi.

Per prima cosa mi sorprendo nell’apprendere che, grazie a una ricerca presentata al Simposio, è stato appurato il ruolo determinante che gioca il sacco linfatico nella Ménière. Sorpreso perché, a me paziente, non so quante volte i vari Otorino che ho consultato hanno ribadito il concetto, ovviamente senza prospettare soluzione alcuna. Titolo: “Role of human ES in the pathogenesis of Meniere’s disease: human temporal bone study”. Conclusione: “In conclusione, il sacco linfatico gioca un ruolo determinante nella patogenesi della Meniere’s Disease.”

Il secondo esempio è più complesso e si basa sull’idea che dalla sordità non si torna indietro se non si rigenerano in un modo o nell’altro le cellule ciliate dell’orecchio interno. Titolo: “Histological and functional analysis of xenograft stem cells of the inner ear of mice in the guinea pig cochlea-induced hearing loss”. Sono state impiantate cellule staminali di topo nella coclea di maiali della guinea adulti. Conclusione: “I nostri esperimenti dimostrano come le cellule trapiantate nell’organo del Corti attecchiscono e sopravvivono.”

Sono soltanto impressioni, naturalmente, e ho scelto a caso. Certo però che se le ricerche sulla malattia di Ménière sono di questo tenore i pazienti che attendono una cura hanno ben poco da stare allegri.

Di cosa si doveva discutere al Simposio Ménière?

Cito da una nota preliminare al Simposio stesso: «Gli argomenti principali sono l’epidemiologia della malattia di Ménière, il suo corso naturale, la dinamica dei fluidi dell’orecchio interno, la storia del simposio su questa patologia, la rigenerazione delle cellule ciliate, la permeabilità della finestra rotonda, i modelli animali, la patologia, il sacco endolinfatico, la genetica, i polimorfismi, la risonanza magnetica e le tecniche di imaging, l’elettrococleografia, la chirurgia, i trattamenti medici, i trattamenti pressori, i potenziali evocati miogenici vestibolari VEMPs, le prove vestibolari, l’idrope endolinfatico, la malattia di Ménière immunomediata, la regolazione vascolare dell’orecchio interno, gli steroidi intratimpanici, la gentamicina, l’emicrania e la malattia di Ménière, la riabilitazione vestibolare, gli apparecchi acustici e i dispositivi impiantabili, gli impianti cocleari, l’ototossicità, la sordità improvvisa, la vertigine non ménièrica, i traumi acustici e le applicazioni per l’orecchio e l’udito.» (Dal sito dell’Auditorium Antonianum che ha ospitato il Simposio Ménière)

Sono stati raggiunti i risultati sperati? Potrai valutare tu stesso il tenore delle relazioni e fartene un’idea attraverso gli abstract.

Intendiamoci, non è che questi simposi non servano. Un aspetto positivo ce l’hanno di sicuro, ed è quello di riunire la comunità scientifica per fare, come si dice, il punto. Così al telefono da un capo all’altro del mondo potranno darsi del tu, vuoi mettere?

Quanto ai pazienti, be’, questa è un’altra storia. Intanto devono essere pazienti e basta. La scienza sono loro, quelli dei simposi; i pazienti si mettano pure in fila (sempre che il loro vacillante equilibrio renda possibile formare una fila).

Concludo dicendo che, se non altro, questo post mi ha offerto l’occasione per presentare l’AbstractBook del Simposio Ménière che adesso è disponibile.

Come direbbe Crozza/Marchionne: «Non voglio che mi si dica grazie per questo».

Buona giornata!

Scarica il volume degli Abstract (.pdf)

ABSTRACTBOOK Simposio Ménière Roma 2015

[by Acufeni, che fare?]

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