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giovedì, 28 Marzo 2024
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Scoppio dei palloncini: un rischio per l’udito

Una ricerca della Canada’s University of Alberta, che ha misurato il rumore provocato dai palloncini scoppiati (oltre 140 dB per l’esattezza) lo ha definito come altamente pericoloso per l’udito.

Il rumore provocato dallo scoppio di un palloncino è stato assimilato a quello di un colpo di fucile o di una 357 magnum, esploso vicino all’orecchio di un malcapitato soggetto.
I risultati della ricerca sono stati pubblicati sulla rivista Canadian Audiology con il titolo “Did You Know How Loud Balloons Can Be?“.

Un normalissimo party di compleanno può trasformarsi, dunque, in un potenziale pericolo per i bambini se la festa prevede lo scoppio di palloncini.
L’informazione che tutti dovremmo ricavarne è che i palloncini col botto non sono innocui giochi da bambini  ma costituiscono un serio pericolo per l’orecchio. Purtroppo, lamentano i ricercatori, nessun avvertimento viene fornito sull’etichetta circa i pericoli che possono derivare all’udito dai palloncini col botto.

La situazione peggiore, però, si figura nel caso in cui un palloncino viene gonfiato fino a farlo scoppiare: il rumore in questo caso raggiunge i 167.82 dB.

Un adulto (un militare, per esempio, come stabilito dalla Direction Technique de Armements Terrestres 1983; ma questo limite è tutt’altro che condiviso a livello scientifico) può sopportare un’esposizione a un rumore del genere per un massimo di due o tre volte prima di correre il rischio di danni permanenti. Diverso è il discorso per i più giovani, il cui udito in situazioni di forti stress acustici si danneggia più facilmente: infatti recentemente uno studio su animali ha evidenziato che i soggetti sottoposti a un’esposizione di 100 dB per due ore, mostravano una perdita d’udito più significativa se erano più giovani, aspetto che dovrebbe farci riflettere sui possibili danni causati nell’orecchio dei bambini.

Certamente l’intenzione dei ricercatori non è di bandire i palloncini dalle feste dei bambini, ma di rendere più consapevoli i genitori del rischio, soprattutto perché la perdita d’udito è un problema invisibile che si presenta in maniera graduale. Forse per questo non prestiamo la dovuta attenzione al problema. E di fronte a un rumore assordante siamo spesso convinti che alla fine non è accaduto nulla che possa essere considerato come un danno permanente.

C’è molto da fare perché cambi la mentalità sull’udito e sulla sua protezione.

 

Fonte: http://www.canadianaudiologist.ca/issue/volume-3-issue-6-2016/column/science-matters/

Citato in: www.acufenichefare.it

 

 

Sabrina Savioli
Audioprotesista e Audiometrista laureata all'Università degli studi di Roma "La Sapienza"

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