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Ipoacusia: a rischio 12 italiani su 100

Ogni giorno 30 persone scoprono di avere problemi di udito, a causa dell'invecchiamento della popolazione, dell'aumento dell'inquinamento acustico e dell'accresciuta esposizione al rumore, soprattutto tra i più giovani e specialmente d'estate, stagione di concerti e di serate in discoteca.

Ad accusare una riduzione, più o meno grave, della capacità uditiva è il 12-14 per cento degli italiani (circa 7 milioni di persone). Una percentuale destinata a crescere al ritmo del 5 per cento all'anno, e che arriverà a toccare il 16 per cento entro il 2005. "D'estate sono soprattutto i giovani a rischiare di più – afferma Desiderio Passali, direttore del Dipartimento di Scienze Ortopedico-riabilitative, radiologiche e otorinolaringoiatriche dell'Università di Siena – in quanto la musica ad alto volume (stereo, walkman, discoteche, concerti rock) gioca un ruolo significativo: in molti concerti o in discoteca il volume supera abbondantemente i 120 dB, con punte che sfiorano i 150 dB, mentre il livello accettabile di ascolto della musica non dovrebbe superare i 95 dB.

E la percentuale di ragazzi esposti ad alti livelli di suono è triplicata rispetto all'inizio degli Anni Ottanta passando dal 6 al 18 per cento, come sono in crescita i casi di acufeni, i tipici disturbi (fischi, ronzii, fruscii, crepitii, soffi, pulsazioni, ecc.) originati da sovraesposizione a rumori forti". Ed infatti, come risulta dalle ultime ricerche in materia, la metà dei giovani dichiara di avere problemi d'udito dopo l'esposizione prolungata alla musica ad alto volume. Gli acufeni alla loro prima comparsa vengono confusi come suoni fastidiosi provenienti dall'ambiente esterno. Così, la percentuale di coloro che riconoscono e affrontano il problema è ancora molto bassa: un terzo di chi subisce, attivamente o passivamente, rumori ad alto volume impiega ben tre anni prima di parlarne con il medico.

Il 37 per cento non è cosciente del problema, mentre del rimanente 63 per cento, il 30 per cento non ha mai effettuato un controllo, pur sapendo di avere una ridotta capacità uditiva. Le conseguenze sulla salute possono essere rilevanti, come spiega Passali: "Esposizioni prolungate al rumore possono causare anche tachicardia, variazione della pressione arteriosa e della capacità respiratoria, gastriti, nausea, alterazioni del campo visivo e della trasmissione degli impulsi nervosi. Ci sono poi gli effetti psicologici, tutt'altro che trascurabili, che possono rendere difficile la comunicazione, generare aggressività, emicrania, capogiri, inappetenza, difficoltà di concentrazione".

Per prevenire i danni, il consiglio dell'esperto è di usare i tappi auricolari nei concerti o in discoteca e comunque, in caso di problemi uditivi, rivolgersi subito al proprio medico, così da iniziare subito una riabilitazione audiologica. Se c'è una importante ipoacusia, invece, "è possibile risolvere quasi completamente il problema con l'impiego di un apparecchio acustico digitale di ultima generazione, che ha superato i limiti dei vecchi e grossi apparecchi di un tempo. Questi nuovi apparecchi, esteticamente molto più discreti, consentono di avere una qualità del suono hi-tech, offrendo ai portatori una capacità di discriminazione sonora simile a quella di una persona con udito normale.

È importante intraprendere prima possibile il percorso di riabilitazione audiologica, in quanto sarà poi più facile trarne vantaggio", sottolinea Passali. All'avanguardia nel campo del deficit uditivo, grazie ad un sistema multi-canale di riduzione del rumore e a un sistema direzionale adattativo a doppio microfono, è stato sviluppato "Senso Diva" prodotto  dalla danese Widex. "La qualità del suono raggiunta da questi nuovi apparecchi – ricorda Laura Giannetti, direttore generale Widex Italia – è paragonabile a quella delle immagini e dei suoni riprodotta dai televisori digitali. Da questo punto di vista è possibile parlare di un approccio realmente innovativo al problema perché i portatori di apparecchi acustici possono sentire ciò che vedono. È la possibilità di avere un udito ad alta definizione".

Fonte: Audioprotesista.it

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