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venerdì, 19 Aprile 2024
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Albi sanitari, la riforma si impantana

L’istituzione degli albi delle professioni sanitarie s’impantana di nuovo nelle sacche del parlamento. Tra un ministro della salute furioso per l’inaspettato stop e che, da sempre, ha fatto di questa regolamentazione il suo cavallo di battaglia (martedì sera aveva già pronto il comunicato stampa) e uno dell’economia preoccupato che l’approvazione sarebbe stata letta in controtendenza con il programma di promozione delle liberalizzazioni, a pagarne le spese è stato il disegno di legge (n. 1142) che istituisce gli ordini e le professioni sanitarie.Dopo una normale discussione bipartisan avvenuta martedì e l’attesa del voto prevista per ieri infatti, il dibattito è stato sospeso su richiesta della stessa relatrice Laura Bianconi (Pdl) con l’intento di ricalendarizzarlo appena i capigruppo dei senatori di Palazzo Madama decideranno. La motivazione? Alcune perplessità, come spiega la Bianconi, in relazione ad un emendamento che affrontava in maniera poco chiara il tema delle sanzioni tra dipendenti sanitari che operano nel pubblico rispetto a quelli che lavorano nel privato. «Questo passaggio», spiega la Bianconi, «va riscritto soprattutto per ciò che potrebbe creare in termini di ritorno qualora il professionista facesse causa. Sono certa che una volta chiariti alcuni punti, come richiesto dal Pd, saremo in grado di farlo ricalendarizzare dalla Conferenza dei capigruppo e di approvarlo in tempi rapidi». E se la Bianconi si dice assolutamente certa che il testo andrà avanti, rinviando al mittente chi crede esista la volontà di affossarlo, di tutt’altro avviso è Giuseppe Caforio (Idv) autore dell’emendamento «incriminato» che aggiunge: «Se la sospensione nasce da motivazioni tecniche può essere accettata, purché segua presto un atto risolutivo che consenta la rapida approvazione di una legge necessaria per ampliare le tutele del settore», se invece «il ministro Tremonti ha altri tipi di sollecitazioni lo dica chiaramente».

Fonte: www.italiaoggi.it



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